Cerca lo sconosciuto o la sconosciuta.
Tanto sconosciuto da non doverla nemmeno guardare negli occhi. Tuttavia capace, neanche di sciogliere i suoi nodi, ma anche solo di vederli. Capace di passarle accanto e sentire. Capace di fare quel gesto. Un cenno che dica Lo so. Ho visto. Io lo so. Ho capito.
Magari al bancone del pane, al supermercato. Magari per strada, sotto alla pioggia, al riparo di un cornicione. Magari in coda, al semaforo.
Perché, fuori da quell’istante, la sua vita è solo quello che ci si aspetta. Lei deve essere quella che è.
Ma quello sconosciuto che sta cercando saprebbe che, con grande fatica, lei si ferma ogni volta sul confine e che ogni volta le costa più fatica.
E così, forse, lo spera, senza bisogno di conoscere altro, con un cenno piccolo, fuggevole, potrebbe dirle che ha visto.
Allora lei, con un movimento della testa o con un gesto lieve potrebbe mostrargli che è grata.
Ti ho vista.
Ti sono grata.
E poi potrebbe andare oltre. Riprendere la sua vita. A un passo, magari due, prima del confine.